Tratta in costruzione
Stazione
Venezia
La stazione Venezia costituisce una rilevante sfida ingegneristica: qui verrà realizzata una stazione profonda 45 metri, con muri perimetrali di contenimento dello scavo che raggiungono una profondità di 85 metri.
Venezia sarà un museo fra i musei: oltre a creare attraverso 3 ingressi una connessione fra i più importanti palazzi museali del centro storico di Roma, la stazione ospiterà parte delle strutture antiche che verranno rinvenute nel corso dello scavo fra le quali le aule degli Auditoria di Adriano.
Tratta in costruzione
La stazione Venezia costituisce una rilevante sfida ingegneristica: qui verrà realizzata una stazione profonda 45 metri, con muri perimetrali di contenimento dello scavo che raggiungono una profondità di 85 metri.
Venezia sarà un museo fra i musei: oltre a creare attraverso 3 ingressi una connessione fra i più importanti palazzi museali del centro storico di Roma, la stazione ospiterà parte delle strutture antiche che verranno rinvenute nel corso dello scavo fra le quali le aule degli Auditoria di Adriano.
Una sfida ingegneristica nel cuore di Roma
La stazione Venezia è ubicata al centro dell’omonima Piazza e si configura come un’opera in sotterraneo – profonda circa 40 m da piano strada – caratterizzata da 8 livelli interrati, compreso il solaio di copertura ed il solaio di fondazione.
La stazione è dotata di 3 accessi:
– accesso lato Palazzo Venezia, dotato di 2 scale mobili, 1 scala fissa, 1 ascensore vetrato, collega l’esterno all’area interrata del piano atrio museo;
– accesso lato Ateneo di Adriano, dotato di 2 scale mobili, 1 scala fissa, un corpo ascensore vetrato, collega l’esterno all’area interrata del piano atrio museo;
– accesso lato Vittoriano, dedicato alla stazione è realizzato con lo stesso linguaggio architettonico e di finitura dei due accessi lato Palazzo Venezia e lato Ateneo di Adriano.
Le necessità funzionali nascono essenzialmente dalla natura di snodo viabilistico dell’area: i flussi pedonali e veicolari oltre che i sottoservizi che corrono nel sottosuolo sono elementi che definiscono la conformazione del progetto.
Highlights
I livelli della stazione
Aree tecniche e aree aperte al pubblico della stazione sono completamente interrate. L’organizzazione funzionale e impiantistica della stazione è totalmente contenuta nel pozzo di stazione posto sotto Piazza Venezia. Le banchine di stazione sono invece contenute in parte nel pozzo di stazione e in parte in gallerie scavate “in naturale”. Infatti, visto il contesto in cui si inserisce la stazione è risultato impossibile realizzare una scatola tra diaframmi in grado di ospitare l’intero sviluppo delle banchine aventi una lunghezza di circa 110 m secondo lo standard della Linea C. Pertanto, una volta raggiunto il fondo scavo, dovranno essere realizzate le gallerie di banchina eseguite con scavo in tradizionale mediante la tecnica del congelamento del terreno per una lunghezza totale di circa 100 m.
Ai livelli inferiori si trovano i livelli di predisposizione del collegamento con la futura Linea D. La tecnica di scavo è del tipo top-down adattato alle pre-esistenze archeologiche (denominato “top down archeologico” adottato in altri contesti come ad esempio la stazione di Porta Metronia e la stazione di San Giovanni), che consiste nella realizzazione delle strutture in discesa, permettendo di minimizzare l’impatto del cantiere sull’ambiente esterno.
Sulla base delle caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni e dato il particolare contesto nel quale saranno realizzate le attività, ricco di pre-esistenze storiche, artistiche e monumentali di valore inestimabile, è stato necessario prevedere in progetto la realizzazione di diaframmi non armati e realizzati con calcestruzzo a bassa resistenza allo scopo di irrigidire le paratie perimetrali del corpo stazione. Tali diaframmi – denominati Cross Wall – saranno realizzati sotto-copertura e pertanto la realizzazione del solaio atrio e del solaio primo tecnico è rimandata a valle dello scavo archeologico e della successiva realizzazione dei cross wall.
I Cross Wall
I Cross Wall sono stati posizionati tenendo opportunamente conto della posizione delle gallerie TBM già realizzate al di sotto dell’ingombro della futura stazione e la loro realizzazione determinerà un effetto positivo anche sui successivi scavi per la futura realizzazione della Linea D, attraverso la quale la stazione Venezia si configura come un importante nodo di scambio fra la Linea C e la succitata Linea D.
La principale tipologia di pannelli utilizzati per la realizzazione delle paratie di stazione ha dimensioni 150 x 80 cm spinti sino ad una profondità di circa 85 m da piano campagna al fine di garantire sia un’adeguata infissione all’interno delle Argille Plioceniche ottenendo, di fatto, l’isolamento idraulico con la falda acquifera esterna utilizzando quello che si configura come un tappo di fondo naturale sia la possibilità di realizzare le necessarie e future attività per la costruzione della Linea D.
End benefit e sostenibilità
Lo scavo della stazione di Piazza Venezia sarà una importante occasione di conoscenza della Roma Antica attraverso lo scavo archeologico che interesserà uno spessore di terreno di circa 15 m riportando alla luce resti di estrema importanza storica e archeologica. La realizzazione dell’opera si configura come una importante opportunità di valorizzazione dei reperti rinvenuti unitamente alla creazione di un Polo Museale sotterraneo tra i diversi complessi monumentali circostanti: Palazzo Venezia, Ateneo di Adriano, Vittoriano e Foro di Traiano-Augusto-Nerva.
Architettura
La stazione Venezia è ubicata sotto l’omonima piazza in una posizione strategica in quanto si pone nel nodo che collega il centro barocco di Roma (asse di Via del Corso, Piazza SS. Apostoli, Fontana di Trevi) con l’area archeologica di Via dei Fori Imperiali. Il corpo principale della stazione si colloca nella parte centrale della piazza, fronte Vittoriano, in un’area attualmente occupata da sistemazioni a giardino e da sede viaria.
Data la posizione eccezionale del luogo, come precedentemente accennato, la stazione si presta a costituire uno snodo di connessione per i diversi complessi museali che la circondano. Il piano dell’atrio, posto a circa 7.5m di profondità dal piano campagna, viene connesso mediante opportune opere di collegamento sotterraneo al piano interrato di Palazzo Venezia, al sistema dell’Ateneo di Adriano e dei Fori Imperiali presso l’area della Colonna Traiana oltre che al Museo del Vittoriano.
Necessità ed ingressi della stazione
Le necessità funzionali nascono essenzialmente dalla natura di snodo viabilistico dell’area: i flussi pedonali e veicolari oltre che i sottoservizi che corrono nel sottosuolo sono elementi che definiscono la conformazione del progetto.
Gli ingressi della stazione al piano campagna sono stati definiti con la logica di servire le diverse aree della Piazza e di connettere la stazione con:
- il sistema di Palazzo Venezia: in corrispondenza del quale è stata prevista una discenderia aperta con due scale mobili e una scala fissa ed un ascensore vetrato;
- il sistema dell’Ateneo di Adriano e dei Fori Imperiali: in corrispondenza dei quali è stata prevista una discenderia aperta con due scale mobili e una scala fissa e un ascensore vetrato;
- il sistema del Vittoriano: il progetto prevede una discenderia aperta. Una volta raggiunto il primo livello interrato della stazione tramite gli accesi al piano campagna di cui sopra, gli utenti avranno la possibilità, al sicuro dal traffico stradale, di poter accedere direttamente ai complessi museali.
Nello specifico potranno accedere:
- ai locali interrati di Palazzo Venezia;
- al livello dei resti dell’Ateneo di Adriano e, tramite un cunicolo interrato, collegarsi al Parco Archeologico dei Fori Imperiali;
- tramite un cunicolo in interrato, all’area museale del Vittoriano.
Il collegamento della stazione con il complesso monumentale di Palazzo Venezia è duplice.
A livello strada, in prossimità del marciapiede antistante l’ingresso principale del Palazzo, sono collocati una discenderia aperta (composta da una scala fissa di larghezza netta 2 m posizionata tra due scale mobili) e un ascensore vetrato, entrambi collegano l’esterno del Palazzo con il primo livello interrato della stazione a quota +14.40m. Tali elementi, le discenderie e l’ascensore, sono state posizionate in modo da preservare funzionalmente anche gli accessi al palazzo a livello strada. Una volta raggiunto il livello atrio museo della stazione, sarà possibile collegarsi all’interrato di Palazzo Venezia tramite la realizzazione di due varchi di collegamento secondo lo schema mostrato nell’immagine sottostante.
La connessione con il Vittoriano
La connessione richiesta tra atrio-museo della stazione e il Vittoriano avviene attraverso un cunicolo di circa 60 m di lunghezza. L’accesso funzionale alla stazione in prossimità di questo snodo è assicurato da una discenderia aperta che connette la quota del piano campagna alla quota interrata +17.80m sulla quale si attesta il cunicolo.
La connessione tra l’atrio-museo della stazione, l’Ateneo di Adriano e l’area archeologica della Basilica Ulpia/Colonna Traiana avviene attraverso un percorso che partendo dall’atrio di stazione si sviluppa perimetralmente all’aula sud dell’Ateneo, incontra l’accesso alla stazione attestato su Via dei Fori Imperiali, e si inserisce quindi in un cunicolo di lunghezza circa 40 m, che colma un dislivello altimetrico di circa 1.80 m superato tramite una serie di rampe intervallate da opportuni pianerottoli.
Il cunicolo termina innestandosi in uno degli archi della Basilica Ulpia, arrivando alla stessa quota altimetrica del terreno esistente. L’accesso alla stazione in prossimità dell’Ateneo di Adriano e dei Fori Imperiali è realizzato tramite una discenderia aperta (composta da una scala fissa di larghezza netta 3 m situata tra due scale mobili) e da un ascensore vetrato, i quali mettono in comunicazione il livello stradale con l’atrio museo della stazione. A livello interrato l’atrio di stazione è in comunicazione con il percorso di fruizione dei resti delle aule dell’Ateneo, percorso accessibile sia dall’area dell’atrio museo, sia tramite l’area di stazione posizionata sul lato opposto delle aule rispetto all’altro accesso.
Il progetto architettonico parte dalla richiesta da parte della Soprintendenza di Roma di creare un livello della stazione che sia dedicato ad allestimento museale. Questo ha condizionato tutta la progettazione del livello atrio con le connessioni ai musei circostanti e ai ritrovamenti del luogo, ma è diventato anche spunto per caratterizzare tutti gli interni della stazione fino ai livelli più profondi. La nuova stazione mira a restituire il valore della storia che si trova in superficie dotandosi di spazi vivi e pulsanti che accolgano i resti archeologici e/o allestimenti museali fissi o temporanei. Questi elementi costruiscono una vera e propria esperienza spaziale per l’utente degli spazi sotterranei contribuendo al miglioramento delle condizioni di comfort e di conseguenza alla fruibilità della stazione. L’idea è che tutta la stazione possa diventare una sorta di nuovo museo per la città, un museo diffuso in verticale che accompagna l’utente della metropolitana nella sua discesa e/o risalita da e/o verso i treni. La scelta delle finiture è coerente con questa scelta progettuale di fondo e adotterà materiali neutri che consentano di valorizzare al massimo l’effetto degli spazi espositivi posti all’interno della stazione, spazi che saranno trattati con colorazione d’accento specifica.
Archeologia
Le indagini archeologiche compiute sull’area di Piazza Venezia a partire dal 2006 hanno messo in luce il tracciato della via Flamina che a partire dal 223 o dal 220 a.C corre in direzione Nord-Sud al centro della piazza proseguendo verso Nord lungo il tracciato dell’attuale via del Corso, dove aveva assunto il nome di via Lata a partire dalla costruzione delle mura Aureliane. La strada, con conformazione leggermente più stretta, continua a esistere in epoca medioevale fino alle demolizioni della realizzazione di Piazza Venezia a fine 1800.
Sul lato orientale della via Flaminia, è stata rilevata la presenza di edifici a carattere commerciale e di un’insula del II-III secolo rinvenuta nello sterro necessario alla realizzazione delle fondazioni della sede delle Assicurazioni Generali. Nel 1932 invece, durante l’apertura di un cavo parallelo alla fronte del Palazzo delle Assicurazioni Generali, è stata messa in luce la facciata di un vasto edificio con tabernae situato ad ovest dell’insula. Tali vani, oltre ad avere un ingresso sulla via Lata, avevano anche un accesso sul lato opposto, dove si trovava un corridoio o via tecta; dall’altro lato di tale corridoio si apriva un’altra serie di vani, dei quali è stata vista solo una piccola parte di due ambienti. I resti in questione si attestano ad una quota altimetrica variabile tra una quota minima di circa 13,70 metri s.l.m. fino alla quota massima, corrispondente alla rasatura, di circa 16,37 mwrei s.l.m. La quota della via Flaminia, attestata su un resto di basolato di età imperiale, è a circa 13,80 metri s.l.m. L’indicazione ricevuta in fase di progetto dalla Soprintendenza di Roma è stata quella di cercare una integrazione di questo sistema all’interno dell’atrio della stazione in modo da renderlo leggibile e filologicamente comprensibile.
Considerando che la quota di progetto del piano atrio della stazione è di 12,80 metri s.l.m. ne risulta che il riposizionamento altimetrico dei resti in stazione potrebbe risultare di quasi assoluta fedeltà alla quota originale. Per quanto concerne gli Auditoria emersi negli scavi Metro C 2007/2010 di Piazza Madonna di Loreto sono parte di un più ampio complesso architettonico di età adrianea, posto a coronamento dell’emiciclo occidentale del Foro di Traiano, in adiacenza alle biblioteche e alla Colonna Traiana. Questo monumentale edificio era costituito in origine da tre grandi aule voltate disposte a raggera ad ovest della strada curvilinea che seguiva l’esedra terminale del Foro di Traiano.
Negli scavi sono state individuate due grandi aule rettangolari (aula centrale m 22.50 x 13.00; aula meridionale m 23.80 x 12.60). Una terza aula con analoghe caratteristiche era tornata in luce più a nord durante gli scavi per la costruzione del Palazzo delle Assicurazioni Generali nel 1902.
L’aula centrale è l’unica ad essere stata esposta integralmente ed è quella che appare in migliori condizioni di conservazione e il suo spazio è caratterizzato da due gradonate contenute da parapetti in marmo. L’ingresso all’edificio si colloca sul fronte curvo orientale, qui un ampio varco immette in un corridoio dotato di due aperture sul lato nord dalle quali si accede all’aula centrale. La seconda aula gradonata rinvenuta negli scavi recenti presenta una situazione fortemente compromessa dalle cantine degli edifici di epoca post antica che hanno raggiunto e intaccato le strutture di epoca romana.